domenica 31 maggio 2020

I numeri ROMANI


Possiamo pensare il sistema di numerazione romano come un sistema additivo/sottrattivo per il quale ad ogni simbolo letterario è associato un valore: ad esempio la somma di un numero è data dalla somma/sottrazione di ogni simbolo che lo compone. Il sistema numerico romano si basava sul sistema numerico decimale dove però non è presente lo zero.
Ad esempio: "V"=5 oppure "C"=100 o "M"=1000.
Possiamo notare come i simboli romani, per rappresentare i numeri, potevano essere scritti con un massimo di 3 ripetizioni di fila dello stesso simbolo. Una stringa di simboli non denota mai un numero crescente ma l'intero ottenuto sommando i valori dei simboli indicati ("II"=2, "XI"=11).
Le operazioni nel sistema di numerazione romana avvenivano attraverso l'utilizzo dell'abaco.
L'origine dei numeri romani deriva probabilmente dalla loro rappresentazione sui materiali. Infatti l'uno “I” è chiaramente una tacca mentre il simbolo “V” potrebbe essere una mano aperta, mentre due mani aperte in modo speculare rappresenta il simbolo “X”.

Esempio di numero romano

Esempio di Abaco romano














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